La banca dati dell’Ariana consta di 27’629 entrate (22.04.2020). Per ogni oggetto esiste almeno una riproduzione fotografica.
Con lo sviluppo esponenziale degli strumenti informatici dalla metà degli anni Settanta, seguito dalla loro democratizzazione su ampia scala a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, la società ha subito profondi mutamenti. Una delle conseguenze, il passaggio dal supporto cartaceo a quello elettronico, ha costituito, per molti servizi e istituzioni, una svolta epocale.
Per i musei di Ginevra la sfida più grande è stata la creazione di un catalogo digitale che inventariasse l’insieme delle ricche collezioni della città. Dopo alcune sperimentazioni negli anni Settanta (Musée d’art et d’histoire/Università di Ginevra), a partire dal 1985 nei musei municipali sono nati vari progetti indipendenti gli uni dagli altri. Solo dal 1995 si è cominciato ad armonizzare questi sistemi nell’idea di arrivare alla migrazione di tutti i dati d’inventario in un unico programma di gestione. Così è nato il progetto Musinfo, che riuniva varie applicazioni sviluppate internamente dalle diverse istituzioni sotto l’egida della Direction des systèmes d’information et de communication (Direzione dei sistemi informatici e di comunicazione, DSIC) della Città di Ginevra allo scopo di agevolare la condivisione di strumenti e conoscenze.
In novembre 2002 la banca dati del Musée Ariana conteneva già 21’685 schede informatizzate su un totale stimato allora di 22’500 documenti. Tra il 2008 e il 2009 il programma Musinfo, a cui aderivano anche il Musée Ariana e il Musée d’art et d’histoire, è stato progressivamente sostituito da MuseumPlus, un software più completo sviluppato dalla svizzera Zetcom e oggi utilizzato da numerose istituzioni di prestigio in tutto il mondo.
I trasferimenti semiautomatici di dati tra programmi informatici e banche dati possono riservare brutte sorprese, per cui l’operazione va eseguita procedendo a un’attenta rilettura di ogni singola scheda.